Ed ecco il mio quarto romanzo!
È la volta del giallo, un poliziesco pieno di azione e colpi di scena.
Voglio raccontarvi un paio di aneddoti sulla stesura di questo libro, che è iniziata nel 2019 e poi causa Covid e impegni familiari si è conclusa nel 2024 con la pubblicazione. Come in ogni mia storia mi sono concentrato molto sui dettagli tecnici e sul dare veridicità alla narrazione per far sì che gli eventi fossero plausibili, e quindi per dare credibilità al mio protagonista l'ho collocato come tecnico informatico all'interno del Viminale, quindi nel cuore operativo del Ministero dell'Interno. Il caso ha voluto che pochi mesi dopo mi sono ritrovato a lavorare proprio in quello stesso posto e la sensazione di camminare nei corridoi usati come ambientazione di molti capitoli del libro è stata strana e divertente.
Il secondo aneddoto riguarda la collaborazione che ho avuto con l'editor che mi ha aiutato a perfezionare l'opera, anzi, ne approfitto per ringraziarlo ancora (grazie, Marcello Trazzi!). Tra i tanti ottimi consigli che mi ha dato e che ho accettato, un altro ho deciso di non seguirlo. Come da classico canovaccio dei gialli la trama avrebbe dovuto seguire una sorta di percorso fisso: prologo, protagonista, antagonista, storia d'amore, intreccio, epilogo e colpo di scena finale e lo stile della scrittura essere molto asciutto per donare velocità alla storia. Ecco, io non amo molto i cliché e mi diverto a scrivere libri come piacciono a me quindi non ho seguito le regole e ho corso il rischio di scrivere la storia secondo i miei ritmi. Che vi piaccia o meno i miei libri sono così, fuori dagli schemi.
Adesso vi lascio la classica trama e il resto come sempre sta a voi: leggetelo e consigliatelo.
A presto.
Un misterioso cecchino miete
la sua prima vittima in una piazza affollata di Roma e tre giorni dopo la
seconda nel terrazzo della sua abitazione. L’ispettore Massimo Lucidi, a cui
sono affidate le indagini, intuisce un possibile collegamento tra le due
uccisioni ma la sua concentrazione è messa a dura prova dalla presenza di un
pubblico ministero con cui condivide un passato burrascoso. La scia di sangue
lasciata dal cecchino costringerà l’ispettore Lucidi a immergersi nelle torbide
acque di uno degli eventi di cronaca più discussi e cruenti della storia
italiana.