La scelta di mettermi in discussione e il sodalizio con la Edizioni A.Car

Ho iniziato a scrivere romanzi per puro piacere personale, e questa cosa non cambierà mai, sono certo che continuerò ad inventare storie per sempre, a prescindere da tutto, dai risultati ottenuti, dai giudizi altrui e dalle difficoltà della vita, scrivere è una cosa che amo e della quale non potrei mai fare a meno. Nonostante ciò ad un certo punto, per la precisione mentre finivo di scrivere il mio terzo romanzo, ho sentito improvvisamente il bisogno di mettermi in discussione, di scoprire se avrei mai avuto il privilegio di vedere una mia opera esposta in libreria, di ricevere un giudizio sul mio scrivere che non fosse influenzato da amicizia o parentela. In parole povere ho preso coraggio e mi sono messo in cerca di una casa editrice che pubblicasse i miei libri, accettando di conseguenza il rischio di ricevere tanti rifiuti e scoprire di non essere affatto bravo a scrivere ed inventare storie. Da vero novizio ho iniziato racimolando informazioni e una volta scampato il pericolo di finire tra le fauci di qualche EAP, ovvero editori a pagamento (su questa maleodorante realtà ci sarebbe da scrivere un post lunghissimo e approfondito ma non è questo il momento), mi sono messo alla ricerca di una casa editrice indipendente che desse fiducia ad autori emergenti senza chiedergli nemmeno un euro per pubblicare le proprie opere. In parole povere cercavo chi mi pubblicasse per aver scritto qualcosa di buono e non qualcuno che avrebbe solo sfruttato i miei sogni e la mia passione per un facile guadagno economico.
Tra le tante richieste inviate è arrivata una risposta, quella di Amos Cartabia e la sua Edizioni A.Car. Il mio cuore ha perso un battito nel leggere la loro mail. Abbiamo scambiato qualche parola e pochi giorni dopo ho firmato il mio primo contratto editoriale. Mi sembrava impossibile, tutto quello che avevo sognato stava diventando realtà.
Dovete sapere però che nonostante la fervida immaginazione e la sfrenata fantasia, nella vita reale sono pragmatico e con i piedi ben piantati a terra, e quindi, temendo che qualche imprevisto potesse mandare tutto all'aria, ho tenuto a freno l'entusiasmo senza rivelare quasi a nessuno la splendida notizia. Fortunatamente però tutto è filato per il verso giusto e trascorsi i tempi tecnici di realizzazione: prima revisione, scelta della copertina e correzione finale, a giugno del 2015 ho potuto finalmente dire addio alla scaramanzia annunciando a tutti che la Edizioni A.Car stava per pubblicare il mio primo romanzo: Il piano Tiberio.
Tra le tante emozioni vissute ve ne voglio raccontare una in particolare, di quando ho aperto la scatola contenete i miei libri e ne ho stretto uno tra le mani per la prima volta. Il mio nome scritto in copertina, pochi secondi di puro appagamento L'odore di quella carta intrisa dalle MIE parole, un distillato di orgoglio ed incredulità con una nota agrumata di magnificenza. Il fruscio delle pagine, un soave motivetto appena arrangiato dal mio ego in visibilio.
D'accordo forse mi sono lasciato prendere la mano dalle descrizioni, ma vi assicuro che qualsiasi aggettivo superlativo sarebbe stato inadatto a spiegare il mio stato d'animo, e poi in fondo sono o non sono uno scrittore?
Ecco a questa domanda (come avrete notato dal sottotitolo del blog) non so ancora dare una risposta, a volte mi piace pensare di sì per il semplice fatto di riuscire a trasformare in carta le idee che mi passeggiano per la testa, a volte mi auto convinco che solo centinaia di copie vendute possano investirti di tale carica, ad ogni modo è un dubbio che dura il tempo di una bolla di sapone, in questo momento non mi interessa, ho tanto da godermi e altro a cui pensare.
Per concludere vi dico solo che dopo Il piano Tiberio, Edizioni A.Car pubblicherà anche il mio secondo romanzo, dal titolo...
Anzi, preferisco non dirvelo, vi anticipo solo che sarà di un genere totalmente diverso dal primo, così spero di avervi instillato un minimo di curiosità per continuare a seguirmi, o più semplicemente, se Il piano Tiberio non vi è piaciuto, o non era del vostro genere preferito, magari troverete il prossimo più adatto a voi.

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